venerdì 24 giugno 2011

il colore INDACO

L’indaco è una accentuazione del profondo blu. Come il cielo della foto (Via Garibaldi a Genova, Italia), ci conduce verso la notte, così l’indaco è il colore che ci conduce verso il mondo metafisico.

La lunghezza d’onda di questo colore è compresa tra i 450 e i 430 nm (nanometro = un miliardesimo di un metro o un milionesimo di un millimetro) e la sua frequenza è compresa tra i 660 e i 695 THz (Hertz).

Il nome indaco deriva dalla Indigofera Tinctoria (chiamata anche “vero indaco”), una pianta appartenente alle leguminose, che cresce in aree tropicali e temperate. Dalla fermentazione delle sue foglie si ottiene una tintura blu molto scura, tendente al nero. È il più potente agente colorante per ottenere il blu, e mischiato con altre sostanze produce anche diverse sfumature di porpora. Particolarmente prodotto in India, dove è chiamato anche Krishnena in riferimento al Dio Indù Krisna, il Ballerino Cosmico rappresentato con la pelle di color blu.
In Giappone, la lingua parlata “ai” significa sia indaco e sia amore. L’indaco è il più misterioso dei colori, il più freddo, con effetti rinfrescanti e rilassanti. Perfetto per la meditazione, dal momento che aiuta ad aumentare l’ispirazione. Questo colore rappresenta una condizione che incoraggia l’energia, l’esperienza del bello, il silenzio e la pace interiore. Mentre il blu rappresenta la comunicazione con gli altri, l’indaco favorisce la comunicazione con noi stessi.

L’energia di questo colore si muove da una sottile sensualità a una serena spiritualità. Particolarmente indicato per sviluppare l’intuizione, per focalizzarsi su questioni personali e per creare una fiduciosa comunicazione interiore. È altamente rilassante, porta via paura e irritabilità. Ma può avere effetti negativi se usato su persone che soffrono di depressione, abbassando notevolmente il loro stato d’animo.

L’indaco corrisponde al centro di energia Ajna Chakra, che si trova tra le sopraciglia. È anche chiamato “terzo occhio” e la sua caratteristica è la capacità di guardare dentro, la chiaroveggenza, l’immaginazione. È connesso con la ghiandola pineale (chiamata anche epifisi), che produce l’ormone melatonina, regolatore del ritmo sonno-veglia. La ghiandola pineale produce anche piccolissime quantità di dimetiltriptamina (DMT), una droga psichedelica in grado di creare alterazioni dello stato di coscienza.

Osservando la bellezza di un cielo sereno di notte, in particolare il momento appena prima il comparire di tutte le stele, percepiamo il mistico confine della saggezza, della realizzazione spirituale e la profonda capacità intuitiva data da questo colore. E infatti, nella rappresentazione del tempo, mentre il blu è veloce, l’indaco è istantaneo.

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